Che confusione….sarà perchè ti amo. Sfatiamo i dubbi sullo yoga
Ho cominciato ad avvicinarmi ad una disciplina orientale nel 2015, praticando yoga e, non essendo passato poi troppo tempo da allora, ricordo benissimo tutte le incertezze, le false credenze e le paure legate ad una disciplina nuova e così corredata di misteri e confusioni. Tutte le mie domande e dubbi svanivano però nel preciso istante in cui mi sedevo a gambe incrociate, col mio rassicurante gruppo e con la mia insegnante di fronte, tutto svaniva e sapevo bene che era l’unico posto in cui sarei dovuta essere.
In sostanza ero innamorata di quello che stavo facendo e, si sa, quando sei innamorato…. Tutto il resto non conta. Dopo un paio di anni di pratica ho deciso di diventare insegnante di yoga, o meglio posso dire che la vita ha deciso per me, ma è stata la cosa più bella che potesse capitarmi. Tutto questo per portarvi al fulcro di ciò di cui vorrei parlarvi in quest’articolo, perché è proprio la mia esperienza da insegnante che, seppur breve, mi ha permesso di fare la diretta esperienza di tutti i dubbi di chi si avvicina, da neofita, ad una disciplina di cui si è potuto fare solo un’idea fugace, spesso sbagliata.
L’obiettivo che mi pongo oggi è quello di sfatare alcuni miti legati alla pratica yoga in generale ed essere una piccola guida per chi decide di avvicinarsi a questa disciplina e desidera farlo con una maggiore consapevolezza, oppure convincere chi, preso da false credenze, spaventato, si allontana da qualcosa che può rivelarsi davvero utile nella vita di tutti i giorni.
E allora cominciamo coi dubbi più ricorrenti:
_ Ma perché? Esistono più tipi di yoga?
Ebbene si! Esistono ben 22 tipi di yoga riconosciuti e non appena do questa informazione le mascelle cadono. È importante saperlo per due motivi, uno è perché è un po’ come scegliere un vestito, ognuno deve scegliere quello più adatto alla sua persona, il secondo è quello di non cadere nel tranello di chi ha improvvisato un corso di yoga non riconosciuto e quindi dalla dubbia efficacia.
_ Ah che bello…. Così mi rilasso!
Non è proprio così scontato, tutti hanno in mente l’immagine dello yogi seduto e rilassato in mezzo alla natura, fermo per lunghi interminabili minuti intento a respirare, rilassarsi e meditare. Beh non è proprio così scontato, come dice Yoghi Bhajan “non c’è distensione se non c’è tensione”, dunque c’è bisogno che anche il fisico lavori, a volte intensamente, a volte meno, a volte, invece, semplicemente la lezione può aver smosso un po’ di emozioni interne, non sempre piacevoli, ma utili a modificare schemi in cui ci siamo ingabbiati, il risultato insomma è sempre garantito e ciò che ne ricaviamo vale tutte le difficoltà incontrate.
_ Si fa troppa o troppo poca attività fisica?
Ognuno percepisce la cosa attraverso le proprie lenti, per qualcuno si lavora troppo, per altri si lavora troppo poco, la verità è che il lavoro è sempre commisurato a quello che serve per smuovere l’energia necessaria e a bilanciarla e, finché guarderemo lo yoga attraverso le lenti delle discipline occidentali che siamo abituati a vedere nelle palestre, beh non capiremo il vero senso di quello che stiamo facendo. Spesso a fine lezione mi sono imbattuta in osservazioni del genere.
Per qualcuno l’attività può essere eccessivamente pesante, questo non è mai un problema, perché ognuno fa quel che può inizialmente, in seguito comincerà a percepire il labile confine tra quello che non riesce a fare e quello che crede di non riuscire a fare, comincerà a superare questo limite e si scoprirà a fare cose impensabili…. Quindi…..don’t worry!!!
_ Devo fare qualcosa di propedeutico prima di praticare yoga?
Queste domande mi venivano fatte soprattutto in un centro in cui ho lavorato e in cui si insegnava anche il metodo Pilates. Le persone erano convinte di dover prima approcciare ad una pratica, a mio avviso, più rassicurante come il Pilates. Eh si perché mossa dalla curiosità di queste affermazioni, volevo capire cosa mai capitasse di diverso in quelle lezioni e ho cominciato a seguirle. La conclusione che ne ho tratto è che, sebbene il metodo Pilates abbia preso molto dalle posizioni yoga, è comunque qualcosa di totalmente diverso: lo yoga, infatti, smuove le resistenze e le scardina e, si sa, è molto difficile per alcune persone accettare dei cambiamenti, molto più semplice e rassicurante lasciare tutto al suo posto, paradossalmente anche ciò di cui ci lamentiamo.
_ Ho un problema fisico, posso fare yoga?
Ebbene si, perché seppure un impedimento fisico ci impedisce di portare a termine un esercizio, posso comunque giovarne. Sì sì, avete capito bene, prima di tutto perché esistono delle varianti agli esercizi canonici, ossia esercizi facilitati per rendere più agevole la posizione, ma che agiscono allo stesso modo, ma soprattutto perché all’interno del nostro cervello abbiamo alcuni neuroni, chiamati neuroni specchio, che ci permettono di osservare qualcuno fare qualcosa ed è come se la stessimo facendo noi. Ma ancora meglio, qualora ci trovassimo da soli a praticare, può funzionare alla grande visualizzare noi stessi mentre facciamo quell’esercizio. Il cervello è uno strumento molto importante e paradossalmente poco usato nelle sue miriadi di potenzialità…lo yoga ci aiuta a svilupparne qualcuna in più.
_ Ma io non so respirare!
Se è verissimo che non respiriamo bene per nulla, è anche vero che semplicemente abbiamo dimenticato come farlo bene. Un bambino, infatti, sa farlo benissimo e in maniera molto naturale e istintiva. Ad un certo punto cominciamo a rinforzare abitudini sbagliate, fino ad arrivare al punto in cui il respiro non è più funzionale al suo ruolo: portare ossigeno a sufficienza a tutti gli organi. La buona notizia è che può essere corretto e lo yoga insegna molti modi per ottimizzare il respiro insegnandoci a ricordare “come si fa”.
_ Ho sentito parlare della “sindrome della Kundalini”, è pericoloso praticare yoga?
Questa è una domanda che si sentono porre soprattutto gli insegnanti di yoga kundalini, beh la sento piuttosto spesso! A questo proposito ho due notizie, una buona e una cattiva, cominciamo dalla cattiva, così ci togliamo questo dente dolente: sì, praticare yoga può essere pericoloso, ma subito ci verrà in soccorso la buona notizia: Non può essere in alcun modo pericoloso se fatto con un insegnante che abbia studiato presso un ente certificato e quindi sappia con precisione quello ce fa. E si perché stiamo lavorando a livello energetico e questo vuol dire che la materia prima è molto difficile da manovrare ed è facile fare pasticci, per questo ci affidiamo agli antichi e a una pratica che ha millenni di storia e di provata efficacia. L’unico nostro problema deve essere l’assicurarsi di affidarsi a professionisti seri e ben formati. In aiuto dei neofiti possono venire albi professionali o enti riconosciuti che certificano l’abilitazione ad insegnare certe pratiche.
Ma adesso ci addentriamo nella serie di convinzioni o false credenze che generano maggiori preoccupazioni e, perché no, qualche sorriso da parte degli addetti ai lavori, è giusto fare chiarezza soprattutto su questo, perché chi decide di avvicinarsi a questa disciplina lo faccia con assoluta serenità.
_ Sono cattolico, non posso praticare yoga!
Anche in questo caso potete stare sereni, eh sì perché se è pur vero che a volte la pratica yoga è strettamente legata alla religione, è anche vero che in Occidente la pratica è sempre insegnata tenendo ben separate le due cose, perché ciò che si coltiva nello yoga è una spiritualità che prescinde dal credo di ciascun individuo, dunque praticare yoga non vi costringerà in alcun modo ad abbracciare una fede diversa, ma ognuno può tranquillamente far riferimento alla sua, beneficiando della filosofia che c’è dietro alla pratica, una filosofia tutt’altro che in contrasto, ma che non fornisce altro che un prezioso arricchimento aggiuntivo.
_ Ma è vero che le persone cambiano e diventano più ciniche?
Beh si dai, un po’ le persone cambiano, ma più che altro cambia il loro modo di percepire la realtà: gli schemi mentali in cui si sono ingabbiati si affievoliscono e le cose vengono viste con più chiarezza, il focus è su sé stessi e lo spostamento sugli altri è ridotto drasticamente, cosicché finiamo per esaminare con più profondità il nostro comportamento più che accanirci nell’incolpare gli altri. Il cinismo può essere solo una lettura superficiale, non si diventa cinici, si reagisce solo in maniera diversa, soprattutto nelle avversità. Ciò che si guadagna è semplicemente una maggior chiarezza mentale e consapevolezza …. altro che cinismo!
_ È vero che lo yoga rovina le famiglie?
Beh credo sia ora di finirla col pensare che ci sia qualcuno o qualcosa che rovini una famiglia, in realtà sono per lo più realtà già deteriorate, una maggiore consapevolezza non può fare altro che avere più chiara la decisione migliore da prendere per uscire dallo stallo. È un classico che si avvicinino allo yoga le persone che stanno vivendo un periodo cruciale nella loro vita, che stiano attraversando un periodo difficile e che non sanno come uscirne…. Lo yoga può essere un valido aiuto per farlo!
Insomma, al di là di tutte queste chiacchiere, l’unica cosa che resta da fare è provare per credere, spero inoltre di essere stata utile a dissipare qualche dubbio e aver fatto chiarezza su qualche punto un po’ ostico….. che dire? Buona pratica!